Anche la moda italiana e la sua filiera, leader mondiali per la qualità dei propri prodotti, è ferma da più di un mese a causa del Covid-19: è seriamente a rischio la leadership?
Per il mondo della moda, fatto di tante piccole e medie imprese artigianali, molto in sofferenza a causa del fermo forzato, è necessario ripartire al più presto con nuove decise strategie e regole di sicurezza, per ridare ossigeno ad una delle industrie più fiorenti e trainanti dell’Italia, che vive di stagionalità, il che rende impossibile posticipare date ed eventi se non a fronte di ingenti perdite.
La Camera della Moda Italiana, insieme a Confindustria Moda e alla società Altagamma che riunisce ben 107 eccellenze del “Made in Italy”, chiede di poter procedere alla riapertura rispettando le regole e tutelando la salute dei lavoratori.
Tra le soluzioni proposte per un’effettiva efficace ripartenza, si potrebbe ripensare al recupero di quelle produzioni, o parte di produzioni, che venivano importate e che ora potrebbero tornare a essere rivalutate in loco.
Si potrà pensare, ad esempio, di continuare a mantenere lo stato di smart working per tutto il personale che può lavorare da casa, ma la filiera deve riaprire al più presto o il danno sarà incalcolabile.
Preso in considerazione anche il reinserimento gradualmente dei lavoratori per fasce di età, iniziando dai più giovani, e chiedendo loro di recarsi al lavoro con mezzi propri, in attesa si sia trovata una soluzione valida anche per il trasporto pubblico.
Silvia Ramilli