Firmata l’ordinanza dal presidente Attilio Fontana: la regione Lombardia da oggi venerdì 5 marzo, fino a domenica 14 è in zona arancione scuro, o rafforzato, che si traduce nella chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, e delle università, tranne gli asili nido.
Impossibile dare un’interpretazione diversa ai dati dei contagi da Covid-19, e delle sue varianti, che stanno colpendo anche la popolazione più giovane, come spiegato anche da Carlo Signorelli, membro del Comitato tecnico scientifico di Regione Lombardia, e docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università dell’ospedale San Raffaele di Milano: necessario adottare misure restrittive per contenere i contagi che si sono diffusi anche tra la popolazione più giovane, con un crescendo di chiamate al 112 per insufficienze respiratorie.
Alla decisione considerata presa senza preavviso, in tanti hanno risposto polemizzando sulle difficoltà che, da questa mattina, devono affrontare le famiglie, con i bambini a casa e molti genitori che lavorano in difficoltà, senza aver avuto il tempo di organizzarsi.
Dalla Regione la convinzione che le restrizioni servono a bloccare l’epidemia che viaggia veloce proprio tra i ragazzi.