lunedì, 29 Maggio 2023

La Guardia di Finanza blocca una frode fiscale da 20 milioni

(Immagine di repertorio)

Al termine di particolari accertamenti condotti dalla Polizia giudiziaria, svolti per il contrasto del caporalato degli appalti, le Fiamme Gialle di Como hanno denunciato nelle scorse ore ventidue persone, di cui quattro gestori di fatto e diciotto amministratori di diritto, residenti nelle province di Como, Lecco, Varese, Monza Brianza, Reggio Calabria e Messina, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili.

Nel corso delle operazioni sono già stati sequestrati quattro immobili, tra cui una villa con quattordici vani, denaro contante depositato in novanta conti correnti e due autoveicoli.

Le indagine sono state condotte dalla Compagnia di Olgiate Comasco e dal Gruppo Como, ed hanno permesso di ricostruire una frode fiscale piuttosto articolata, che ha coinvolto dal 2011 al 2015 ben diciotto cooperative, che agivano con l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un importo complessivo di 20 milioni di euro, finalizzate alla creazione di fittizi crediti Iva a favore di un consorzio.

Le cooperative sono risultate fasulle, utili per dirottarvi gli adempimenti tributari che non sono stati mai assolti. In questo sistema fraudolento il consorzio rappresentava, invece, una sorta di operatore economico credibile sul mercato, in grado di essere particolarmente competitivo grazie al meccanismo illecito realizzato proprio attraverso le cooperative.

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