E’ successo questa mattina, venerdì 22 gennaio: i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Milano, hanno sequestrato a scopo preventivo, beni per un valore di circa 1 milione di euro, riconducibili ad un 35enne originario della provincia di Milano, soprannominato “il Principe”, apparentemente nullatenente.
La misura patrimoniale scaturisce dagli accertamenti condotti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano ai sensi del Codice Antimafia, in seguito ad articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza, nell’ambito dell’operazione “Waiting” a contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, che avevano portato nel 2019 all’arresto del principale indagato, successivamente condannato in primo grado alla pena di nove anni di reclusione.
Come si legge in una nota, a dare avvio alle investigazioni, nel 2018, era stato proprio l’interesse dei finanzieri per l’evidente sproporzione tra il tenore di vita dell’uomo e le disponibilità economiche e finanziarie dichiarate, quelle di un nullatenente.
Le successive indagini di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria hanno permesso di ricostruire un ingente e sistematico traffico di droga proveniente dalla Spagna e destinato all’Italia, attraverso l’utilizzo di carichi di copertura costituiti principalmente da pallet di laminato, spediti ad una società in provincia di Milano, risultata essere una mera cartiera. Ricostruite oltre 260 spedizioni di copertura provenienti dalla Spagna, avvenute tra gennaio 2018 e maggio 2019, contenenti circa 6,5 tonnellate di hashish e marijuana, che hanno generato un volume d’affari illecito superiore agli 11 milioni di euro.
Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza hanno, quindi, consentito di accertare come il patrimonio illecitamente accumulato dal 35enne, riciclato mediante investimenti in beni mobili ed immobili la cui titolarità è stata occultata attraverso l’utilizzo di prestanome, anche tra i propri familiari, sia esclusivamente il provento di attività delittuosa. Oggi il sequestro di esuoi beni: quattro immobili, cinque autovetture di lusso, quattro motoveicoli e oggetti preziosi, oltre a denaro contante per circa 100mila euro.