All’indomani della cattura del leone fuggito da un circo a Ladispoli, lungo il litorale di Roma, sono state avviate delle indagini, per chiarire se la gabbia in cui si trovava il felino sia stata aperta intenzionalmente. Qualcuno potrebbe aver compiuto un atto doloso.
Le Forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, intervenute nel pomeriggio di sabato scorso quando è stato dato l’allarme di Kimba a spasso per la città, stanno già compiendo le verifiche del caso per accertare la dinamica di quanto accaduto nel circo, prima della fuga del leone. Alle verifiche si ipotizza l’avvio di un’indagine, richiesta dalla Procura di Civitavecchia.
Nel frattempo si stanno esprimendo sulla vicenda le associazioni animaliste come Meta Parma, che lanciano un apello per il leone: “ Troviamo un rifugio per lui”.
Come si legge in una nota, “E’ tornato in gabbia il leone fuggito dal circo. Meta Parma vorrebbe ridargli la libertà e lancia un appello per la sua liberazione. È finito così il sogno di libertà di un Re, ma l’associazione Meta Parma non ci sta e lancia un appello alle istituzioni: rendetegli la libertà, portiamolo in un rifugio per leoni salvati dai circhi e dagli zoo. Chiediamo alle istituzioni di fare qualcosa, di non girarsi dall’altra parte e rendere la libertà a questo magnifico e coraggioso leone. Ci sono santuari che ospitano leoni salvati dagli zoo e dai circhi, il leone potrebbe essere trasferito in uno di questi rifugi. Certo non sarà mai come essere davvero libero, ma sarà sempre meglio che vivere in gabbia e sfruttato in un circo. Nessun animale dovrebbe vivere rinchiuso in uno zoo o in un circo, tutti gli animali desiderano la libertà, e speriamo che gli zoo e i circhi con animali vengano vietati al più presto. La libertà è un diritto di tutti”.