Otarie che aggrediscono i bagnanti sulle spiagge in Sudafrica: un reportage di Andrea Gussoni racconta una sconvolgente realtà. Una delle specie animali più innocue ed amiche dell’uomo, si sta ribellando alla sua presenza, se così si può dire, o meglio, reagisce attaccando adulti e bambini senza un apparente motivo.
Otarie come impazzite? Sì, è così, e per colpa di un’alga che si sta diffondendo in tutti i mari del mondo, causando problemi neurologici agli animali che perdono il senno, rinnegando la loro indole naturale.
Andrea Gussoni, nota naturalista e ricercatrice, ha diffuso un video in queste settimane dove denuncia cosa sta accadendo in particolare lungo le coste del Sudafrica, e ciò che potrebbe accadere in altri luoghi del mondo.
“Le otarie dell’Isola delle otarie, un gruppo di scogli al largo di Hout Bay in Sudafrica, sembrano letteralmente impazzite. La causa è da ricercarsi negli effetti di una biotossina che si trova in un’alga di colore rosso, che prolifera da qualche anno. Le sostanze tossiche rilasciate nel mare infettano gli animali. L’alga è davanti alle coste dell’Africa, ma anche del Sud-Est asiatico e di fronte alle coste dell’Europa, Mediterraneo compreso, quindi al largo dell’America settentrionale. E se una tossina colpisse l’uomo, rendendolo incapace di controllarsi, proprio come accade agli animali marini?”.
Come risolvere questa emergenza? “L’alga rossa portatrice di follia è una tra le miliardi di conseguenze del cambiamento climatico. Non si può fare nulla nel caso specifico e continuerà a peggiorare. L’unica vera soluzione è affrontare per davvero il cambiamento climatico, e fare politiche per contrastarlo nella sua interezza”, commenta la ricercatrice, che pone un interrogativo, affinchè si cominci a comprendere che i problemi dell’ambiente riguardano anche gli esseri umani, molto più di quanto si creda.