La notizia non è stata confermata dalla Russia, ma circola da ore: Uralvagonzavod, la storica fabbrica di mezzi blindati e carri armati russa, secondo lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine, avrebbe interrotto la propria produzione a causa della mancanza dei componenti, importati dall’estero, per via delle sanzioni imposte al Paese subito dopo l’invasione dell’Ucraina.
Lo stabilimento si trova nella regione degli Urali, a Nižnij Tagil, ed importa dall’estero molte materie prime per la produzione dei mezzi da guerra ed è stata inserita nella lista delle compagnie russe soggette alle sanzioni dall’UE, perché proprio i suoi tank modello T-72B3 sono stati consegnati da Uralvagonzavod alle forze armate russe per essere impiegati nell’invasione dell’Ucraina.
La fabbrica è stata realizzata nel 1931, e la produzione dei mezzi corazzati per l’Armata Russa contribuì nella Seconda Guerra mondiale a vincere i nazisti.
In questo mese di conflitto, come riportano le cronache vicine agli eventi, le forze armate locali stanno cercando di impadronirsi dei carri armati russi danneggiati e fuori uso, affinché non possano essere utilizzati per le parti di ricambio, e diventi per i russi sempre più difficile averne di nuovi e funzionanti.