“Di fronte alla moltiplicazione ormai fuori controllo dei cinghiali, la prevenzione è fondamentale per evitare gravi emergenze sanitarie come quella che siamo ora costretti ad affrontare dopo il rinvenimento di alcune carcasse di cinghiale tra Piemonte e Liguria, vettori di Peste Suina Africana”. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia nel commentare positivamente l’annuncio dell’assessore regionale Fabio Rolfi sull’istituzione di un’unità di crisi promossa da Regione Lombardia coordinata dalla U.O. Veterinaria (DG Welfare) e composta da rappresentanti della DG Agricoltura, della DG Protezione civile, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, dei Dipartimenti Veterinari delle Ats, della Polizia provinciale e dei Carabinieri forestali, come si legge in una nota.
“Abbiamo più volte evidenziato a livello nazionale e territoriale il rischio della diffusione della Peste Suina Africana (Psa) attraverso i cinghiali, e la necessità della loro riduzione sia numerica che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. La Peste Suina Africana può colpire cinghiali e maiali, ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali. Fortunatamente non è trasmissibile agli esseri umani”.
Nei giorni scorsi proprio Coldiretti aveva incoraggiato Rolfi a prendere provvedimenti contro il diffondersi della peste suina. Sarà necessario anche intensificare il controllo delle aree di frontiera naturali del Paese, da dove transitano spesso i cinghiali.