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La “cinquina” finale del Premio Campiello

Novità importanti quelle relative alla 58esima edizione del premio istituito a Venezia su iniziativa di un gruppo di industriali nel 1962, il Premio Campiello.

Ad annunciare la cinquina finalista è stato il giornalista Paolo Mieli, presidente della giuria dei letterati nel corso del programma di Rai5 “Terza pagina”.

Le novità sono date da due nominativi speciali: per la prima volta nella storia del premio, tra i finalisti spiccano i nomi di Francesco Guccini grande firma della musica italiana d’autore con “Tralummescuro” edito da , e la poetessa Patrizia Cavalli con “Con passi Giapponesi” edizioni Einaudi.

Gli altri finalisti sono Sandro Frizziero con “Sommersione” Edizioni Fazi, Remo Rapino con “Vita morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” edito da Minimum Fax, e Ade Zeno con “L’incanto del pesce luna” edito da Bollati Boringhieri. All’autrice Veronica Galletta, con “Le isole di Norman” è stato assegnato il premio Campiello Opera Prima.

“La cinquina che abbiamo votato rappresenterà sicuramente il cuore di un’edizione che non dimenticheremo mai, un Campiello unico, nella speranza che possa rappresentare l’inizio di una ripresa culturale del nostro Paese che così tanto ha sofferto negli ultimi mesi”.

Il nome del vincitore sarà reso noto a settembre nel corso di una cerimonia pubblica, come ha reso noto Enrico Carraro Presidente di Confindustria Veneto. La cerimonia di premiazione sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai 5 e visibile in tutto il mondo attraverso Rai Italia.

Il prestigioso premio Campiello, a sottolineare quanto l’editoria italiana sia apprezzata nel mondo, annovera tra i suoi vincitori autori anche entrati a far parte della letteratura contemporanea come Primo Levi, primo autore ad aggiudicarsi il premio nel 1963 con “La tregua” , e successivamente nel 1982 con “Se non ora, quando?”, e Giuseppe Berto con “Il male oscuro” vincitore del 1964.

Altri autori storici ad aggiudicarsi il premio furono Alberto Bevilacqua 1966 con “Questa specie d’amore”, Ignazio Silone nel 1968 con “L’avventura di un povero cristiano”, Mario Soldati nel 1970 con “L’attore”, Pasquale Festa Campanile nel 1984 con “Per amore solo per amore” e Dacia Maraini nel 1990 con “La lunga vita di Marianna Ucria”.

Silvia Ramilli

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