La tragedia del nubifragio che ha colpito le Marche sta tenendo alta l’attenzione di tutto il Paese, mentre da ogni altra regione sono in viaggio aiuti di ogni genere, per sostenere la popolazione delle cittadine colpite dall’improvvisa quanto potente bomba d’acqua, che ha fatto esondare fiumi, crollare ponti, muovere masse di fango che hanno travolto persone ed allagato case e strade.
Mentre il bilancio dei morti è salito a nove persone, con un bambino di otto anni ancora disperso, è proprio sull’aggettivo “improvviso” che si ragiona, all’indomani del disastro. Si poteva evitare? Si poteva prevenire? Perchè i sindaci dei Comuni coinvolti avevano ricevuto, nelle ore precedenti il maltempo, un bollettino meteo con la criticità di un’“l’allerta gialla”? Nei racconti di chi è riuscito a mettersi in salvo, salendo su un tetto o su un albero, la certezza di aver visto la morte in faccia. Il che riassume gli attimi di terrore vissuti dai più, e anche da chi non ce l’ha fatta di fronte ai muri di fango e all’acqua.
Spiazzate quindi anche le previsioni meteo, che davano maltempo soltanto in Toscana, da diverse ore. Secondo gli esperti meteorologi, particolare è stato l’accumulo dell’umidità evaporata dal mare Adriatico, la cui temperatura questa estate è aumentata di 5 gradi. Necessario monitorare l’autunno, perchè quanto accaduto sconvolgerebbe gli attuali modelli di previsione: quanto registrato nelle Marche sembra proprio essere stato un evento impossibile da prevedere.