lunedì, 11 Dicembre 2023

Impossibile operare in sicurezza: anche “Medici senza frontiere” chiede il cessate il fuoco a Gaza

(Foto dal sito Msf)

Mentre nello scenario politico mondiale numerosi Stati stanno lavorando per riportare la pace in Israele, proponendo tavoli di confronto che assicurino la fine dei combattimenti, anche “Medici senza frontiere” Onlus e Ong, l’organizzazione umanitaria internazionale ha chiesto nelle scorse ore che cessi il fuoco a Gaza.

Gli attacchi massicci stanno rendendo impossibile portare aiuto alla popolazione colpita, e nemmeno gli operatori di Msf riecono più a lavorare in sicurezza, a causa degli attacchi diffusi, in particolare quelli che hanno colpito in questi giorni anche gli ospedali e i mezzi di soccorso, uccidendo anche tanti medici.

L’emergenza è diventata tale da non dare tregua al personale e ai volontari di “Medici senza frontiere”, e sul fronte sanitario la situazione peggiora ogni giorno, con la progressiva diminuzione delle scorte di farmaci e dei prodotti necessari per le medicazioni e per cure dei tanti feriti, nei bombardamenti diventati costanti.

Gli ospedali funzionano a malapena. Le scorte di medicinali si stanno esaurendo. È molto pericoloso: bombardano tutto il giorno. Non sappiamo cosa succederà domani e dove saremo”, ha detto Mohammed Abu Mughaiseeb, vice coordinatore medico MSF a Gaza.
Come si legge in una nota di Msf, “Nessun luogo è sicuro. Circa 2,2 milioni di persone intrappolate nella Striscia di Gaza, sotto bombardamenti continui e indiscriminati. Sia che cerchino di scappare o che restino in casa: sono in pericolo di vita. Manca tutto: ripari, cibo, energia, carburante, acqua pulita”.

All’appello dei medici si aggiungono in queste ore anche quelli di altre organizzazioni e compagini pacifiste che chiedono il rilascio dei bambini rapiti da Hamas.

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