E’ entrata in funzione nelle scorse ore la torcia di emergenza, all’impianto per il trattamento dei rifiuti organici, nella nuova sede di via Novara. Più precisamente, sta per essere avviata la fase di digestione anaerobica del materiale compostato, e la torcia brucerà il biogas in uscita fino a che questo non raggiungerà le caratteristiche necessarie a garantire il corretto funzionamento dell’impianto di upgrading.
Come spiegato in una nota, a circa due mesi dall’avvio della sezione di compostaggio, nell’impianto legnanese di via Novara sta per essere attivata la sezione di digestione anaerobica, che porterà gradualmente alla produzione dei primi quantitativi di biometano. Una volta sottoposto a pre-trattamento, il materiale costituito dalle due matrici (FORSU e frazione vegetale) sarà trasportato, attraverso nastri a tenuta stagna, all’interno di due digestori da 1300 m³ ciascuno: qui si svilupperà un processo biologico di decomposizione microbica che, in assenza di ossigeno, produrrà biogas con un contenuto di metano intorno al 60%.
“La massa fluida presente all’interno del doppio digestore viene “rimestata” con movimenti lenti e costanti, grazie ad apposite pale che consentono la risalita del biogas. Successivamente, il materiale viene estratto grazie ad una pompa a pistoni ed inviato alla fase di compostaggio, ossia il processo di trattamento biologico che avviene nella sezione aerobica dell’impianto, dove il materiale è oggetto di lavorazioni finalizzate alla produzione di compost di qualità. Una parte del digestato, invece, viene reimmessa in testa al digestore, in modo da inoculare al suo interno la carica batterica che consentirà il mantenimento del ciclo. Il biogas prodotto dalla fermentazione aerobica viene captato da una tubazione e inviato in una unità di upgrading posta in prossimità del digestore, che sarà in grado di produrre fino ad un massimo di 600 standard metri cubi ora di biometano che verrà direttamente immesso in rete”.
La torcia prevede un suo utilizzo programmato, con funzioni di sicurezza: in questa fase transitoria, la torcia brucerà il biogas, sino a che quest’ultimo non raggiungerà quelle caratteristiche necessarie a garantire il corretto funzionamento dell’impianto di upgrading. Al momento, infatti, il biogas non possiede ancora gli standard necessari per essere immesso in rete. In seguito la torcia sarà usata occasionalmente, soltanto per far fronte ad eventi che possano causare il fermo impianto, oppure durante le normali attività di fermo per manutenzione.
Il manufatto trova il suo specifico impiego in impianti di produzione biometano come quello di Legnano, nei quali è chiamato a bruciare, all’interno di un ambiente controllato, sia il biometano fuori specifica, sia il biogas non veicolato all’impianto di upgrading.