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Il Visconte di Bragelonne: ancora i moschettieri. Storie di amicizia e onore

(Foto da web - EBay)

Il romanzo storico “Il Visconte di Bragellone” scritto da Dumas nel 1848, è l’ultimo della trilogia del ciclo dei Moschettieri, costituita dai precedenti “I tre moschettieri” e “Vent’anni dopo”. Quest’ultimo romanzo finale ha un immediato successo di pubblico. Il romanzo descrive la corte di Luigi XIV e propone una soluzione al mistero dell’uomo della maschera di ferro. Sebbene quest’ultimo episodio occupi soltanto una parte del romanzo, è ancora oggi quello maggiormente conosciuto e ricordato.

Mente si organizza il matrimonio tra Luigi XIV con Mari Teresa d’Austria, D’Artagnan era ancora luogotenente dei moschettieri, nonostante l’impegno del cardinale e della regina, deluso dalla promessa disattesa, ma ancor più deluso di essere alle dipendenze di un re inesperto e manovrato, decide di abbandonare la Francia e andare in Inghilterra a prestare i propri servizi alle dipendenze di Carlo I figlio del re decapitato. Lungo la strada incontra Athos, il quale facendo fede ad un vecchio giuramento fatto al sovrano inglese, sta compiendo una missione. Nel frattempo il cardinale Mezzanino muore, e Luigi XIV si rende conto di aver bisogno di rafforzare il suo potere. Richiama d’Artagnan e lo incarica a indagare sull’amministratore Colbert e il sovrintendente Fuoquet.

D’Artagnan, ora diventato capitano, ritrova Porthos e Aramis, e scopre che a capo di alcuni loschi lavori ci sono i suoi due amici. Aramis che nel frattempo è diventato vescovo di una città della Bretal, ed essendo uno dei più vicini consiglieri di Fouquet, parte immediatamente per avvisarlo così il sovraintendente prima dell’arrivo di D’Artagnan, ha tempo di andare da Luigi XIV e offrire in dono Belle-Ile-en-Mer, facendo cadere ogni sospetto. Così D’Artagnan si sente battuto e umiliato dal suo amico.

Nel frattempo Aramis scopre dal governatore della Bastiglia dove è rinchiuso il fratello gemello del sovrano, conosciuto con il nome di Filippo Marchiali, all’oscuro della sua vera origine. Aramis gli racconta tutta la verità e con un finto ordine di scarcerazione lo fa liberare. Nello stesso tempo Aramis e Porthos rapiscono il sovrano. Prima di essere imprigionato, aveva ordinato a D’Artagnan di arrestare Fouquet. D’Artagnan è convocato dal falso re, dove incontra Aramis che blocca l’arresto di Fouquet, è svelato lo scambio di persone. Si precipita alla Bastiglia a liberare Luigi XIV, ma lui è irremovibile e proclama che non avrà pace fino a quando i suoi moschettieri non avranno arrestato vivo o morto il traditore.

Una volta libero, Luigi XIV si presenta al fratello rivendicando il trono, D’Artagnan dichiara Filippo prigioniero e il re ordina di condurlo nelle Isole di Santa Margherita con il volto coperto da una maschera di ferro. Qui c’è Raul, visconte di Bragelonne che va in Algeria per conquistare delle terre ed è ucciso, Athos saputolo muore anche lui. Porthos e Aramis fuggono dai moschettieri di Luigi XIV: Porthos muore sotto una grotta che aveva fatto saltare, Aramis riesce a fuggire in Spagna.

D’Artagnan, che comanda la spedizione di guerra contro la Repubblica delle Sette Province Unite, è nominato Maresciallo, ma mentre sta per comunicare la notizia ai suoi soldati è colpito da un proiettile e muore.

Questo il famoso motto dei moschettieri: “Tutti per uno, uno per tutti”. I quattro moschettieri – d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis – ormai avanti negli anni, si ritrovano su sponde diverse, ma il saldo vincolo dell’amicizia non viene meno anche nei momenti di più forte intensità drammatica. Sullo sfondo, intrecciati con le loro vicende, si sviluppano avvenimenti importanti per la storia europea, dal perfezionamento dello Stato assoluto in Francia e la restaurazione monarchica in Inghilterra, mentre fioriscono le avventure galanti nella corte francese.

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