Con poco meno di 17mila persone colpite da maggio scorso in una settantina di Paesi, il vaiolo delle scimmie è stato dichiarato nelle scorse ore un’emergenza sanitaria globale, dal direttore generale dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Nei confronti del virus è stato così confermato il livello più alto dell’allerta mondiale.
In Europa da maggio a luglio sono stati segnalati casi di “monkeypox” in ventisei Paesi, per un totale di circa 5mila persone contagiate, e la maggior parte dei casi è stata registrata tra soggetti maschi, di età compresa tra 18 e 50 anni. L’infezione non si trasmette facilmente, ma attraverso il contatto con i fluidi corporei, il respiro, il contatto con materiale infetto,come indumenti e lenzuola. Oppure rapporti intimi tra maschi.
In Italia i casi di soggetti contagiati sono ad oggi 407, mentre la situazione è costantemente monitorata. Come ha spiegato Gianni Rezza, direttore Prevenzione del Ministero della Salute, è necessario prestare la massima attenzione all’evolversi della situazione, ma non creare allarmismi.