sabato, 17 Maggio 2025
sabato, 17 Maggio 2025

Il suricato non è un animale domestico

In un video da milioni di visualizzazioni, un suricato si arrampica su un divano di velluto. Qualcuno lo coccola, lui lascia fare. In un altro, si infila in un pile con una zampa ancora da cucciolo.
Reazioni: “Lo voglio”, “Quanto costa?”, “Dove si compra?”.

Quello che non si vede però è il comportamento ossessivo, le vocalizzazioni di allarme, la sterilità comportamentale. Un suricato in casa non è un animale felice: è un animale smarrito.

Il suricato diventato famoso per il personaggio di Timon nel film Disney “Il re leone” è una mangusta originaria dell’Africa meridionale. Vive in gruppi che possono superare i trenta individui, con una struttura sociale definita, rituali precisi, comunicazione continua attraverso suoni, odori, posture.
In cattività, lontano dal proprio ecosistema e senza stimoli adeguati, il suricato può sviluppare sintomi gravi quali autolesionismo, apatia, stereotipie motorie, morsi improvvisi.
In natura il suricato si nutre di insetti, piccoli vertebrati, uova, radici.
Una dieta varia, stagionale, integrata da comportamenti attivi di ricerca.
In casa per ovvie ragioni l’alimentazione è quasi sempre sbagliata, carente di nutrienti essenziali o troppo ricca di grassi e zuccheri.

Difficile anche la gestione esterna. Un suricato al guinzaglio non risponde ai comandi, non comprende i limiti della convivenza umana, è un predatore con reazioni rapide, un animale abituato a scavare, esplorare, segnalare pericoli.
Con cani e gatti l’interazione è raramente armoniosa, il suricato può attaccare, mordere, fuggire.
Oppure ritirarsi completamente in uno stato d’ansia cronica.

In Italia, come in gran parte dell’Europa, la vendita di animali esotici non è sempre illegale, non si è ancora in presenza di una legislazione chiara.
Secondo i dati CITES, la convenzione internazionale per il commercio delle specie protette, il commercio di specie selvatiche coinvolge ogni anno oltre 38 milioni di animali vivi. Di questi purtroppo una parte significativa muore durante il trasporto o nei primi mesi in cattività.
Il tasso di mortalità per i piccoli mammiferi esotici, come il suricato, può superare il 70% nei primi due anni di vita se tenuti in condizioni non idonee.

Adottare un suricato non è un gesto affettuoso, ma un atto di appropriazione inconsapevole.
L’animale non si adatta. E quando smette di essere “tenero” e inizia a manifestare disagi, la sua sorte è quasi sempre l’abbandono, il sequestro o la morte precoce.

Condividi:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email
WhatsApp
Telegram

ULTIME NEWS

LE PIÙ LETTE

advanced-floating-content-close-btn
Close Popup

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web è possibile che vengano archiviate o recuperate informazioni e salvate nella cache del tuo Browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Cookie tecnici
Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang

Accettazione/Rifiuto Gdpr
Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Open Privacy settings