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Il Sacro Monte di Varese diventa una “buona prassi” di conservazione e valorizzazione

È da pochi giorni disponibile il volume “Lo Scrigno del Sacro Monte di Varese – un caso studio per la conservazione programmata dei Sacri Monti”. E il libro è il frutto del progetto “Buone prassi”, un lungo percorso che la Parrocchia del Sacro Monte di Varese e la Fondazione Paolo VI hanno condiviso con Fondazione Cariplo e che ha permesso dal 2016 ad oggi di restaurare interamente la XIII cappella, intervenire con riordini e manutenzioni su altre cappelle e lungo le murature della Via Sacra, realizzare la nuova illuminazione della XIII e XIV cappella e predisporre la nuova linea elettrica di tutta la Via per un prossimo intervento di sostituzione dei corpi illuminanti.

Con il programma di manutenzione periodica siamo tornati alle origini del patrimonio ecclesiastico lombardo. Nel suo celeberrimo trattato san Carlo Borromeo raccomandava ai parroci ogni attenzione nella cura degli edifici e delle cose afferenti al culto: san Carlo si dilungava anche nelle modalità tecniche con cui pulire pavimenti e finestre, arieggiare i locali e altri dettagli. Tutte le realtà che hanno custodito la Via Sacra, il Santuario, i musei e gli altri spazi del Sacro Monte non hanno fatto altro che conservarli aumentandone lo splendore: da San Carlo a Pasquale Macchi e sino ad oggi la Parrocchia e la Fondazione Paolo V, insieme a tanti altri soggetti sia professionisti che volontari hanno protetto il valore di questo luogo, affinché la bellezza che ci porta all’Alto possa mantenersi ed essere trasmessa”, spiega mons. Giuseppe Vegezzi, vicario episcopale e presidente di Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte.

Come si legge in una nota,“Buone prassi” è un piano complessivo di conservazione programmata e preventiva: una prima fase di analisi ha messo in luce il bisogno e ha garantito indagini preliminari per verificare lo stato di conservazione dei beni e individuare le emergenze conservative del complesso montano. La seconda fase ha dato il via e sostenuto economicamente gli interventi veri e propri, arrivati – proprio grazie a questa metodologia di lavoro – prima che il degrado raggiungesse livelli eccessivi. Si è intervenuti in una fase di necessità, ma con il criterio di programmazione e prevenzione, con un unico appaltatore di riferimento e con una stretta e attiva collaborazione con la Soprintendenza: il risultato ha raggiunto l’obiettivo di manutenzione, permettendo anche un contenimento delle risorse economiche e umane sia per oggi che per l’immediato futuro.

Il viale delle cappelle, patrimonio UNESCO dal 2003, è aperto e accessibile in ogni momento da 400 anni, da quando cioè fu costruito. Le occasioni di visita guidata nei prossimi giorni sono tre, legate anche al periodo pasquale: sabato 9 aprile alle 16, visita guida e “Concerto per il giardino” alla Casa Museo Pogliaghi. Informazioni disponibili al link Bit.ly/concerto giardino; sabato 16 aprile, alle 16.30, un percorso dedicato al “Cristo morto nell’arte” con visita alla magnifica collezione di arte sacra contemporanea del Museo Baroffio; domenica 17 aprile, giorno di Pasqua alle 10 e alle 16 visita guidata alla cappella della resurrezione a vetri aperti. Un’occasione unica per guardare dall’interno le cappelle.

Nel mese di maggio, sarà possibile ogni domenica alle 17.30 visitare il percorso di opere mariane del Museo Baroffio, e alle 18.15 seguire in Santuario i concerti gratuiti di “Elevazione spirituale”, in onore di Maria.

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