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Il prefetto di Milano Renato Saccone a Legnano per l’accordo sull’accoglienza profughi

E’ stata siglata nel pomeriggio di oggi, giovedì 28 settembre, l’appendice dell’accordo di collaborazione per la prima accoglienza dei profughi, tra la Prefettura di Milano e il Comune di Legnano, capofila di una cordata di altri ventidue enti locali dell’Alto Milanese, con il prefetto Renato Saccone e il sindaco Lorenzo Radice, ospitati per l’occasione nella sede nuova della Croce Rossa Italiana Legnano, in via Ragazzi del ’99.

La base dell’accordo è la stessa di quello già sottoscritto a suo tempo per l’accoglienza straordinaria dei profughi ucraini, fuggiti dalle zone di guerra, ed oggi, alla luce di nuove esigenze in fatto di immigrazione, si rende necessario “ritoccare” l’accordo, almeno in tre parti: con l’estensione dell’accoglienza a soggetti di qualunque nazionalità, non più soltanto ucraini; con l’ampliamento del numero dei posti della struttura “CAS Cadorna” (il Centro Accoglienza Straordinaria); con l’impegno della prefettura di Milano a non attivare ulteriori strutture di accoglienza nel territorio del Comune di Legnano.

Legnano, con i suoi 98 posti, tra CAS e SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione – ndr), è un esempio da seguire. Perchè un’accoglienza equilibrata e curata, è garanzia di migliore cura delle persone accolte, di più attento controllo sociale, di minore impatto sul territorio, con indubbi effetti positivi sulla sicurezza urbana”, ha commentato il prefetto.

Il modello di accoglienza su piccoli gruppi funziona. Ricordo i primi dieci profughi accolti a Legnano nel 2014: oggi tutti perfettamente integrati. Ognuno fa la propria parte, con questo accordo, per affrontare il fenomeno migratorio in maniera strutturata”, ha detto il sindaco.

Le scelte operate dal territorio vanno incontro alle esigenze nazionali. Il personale della Croce Rossa è stato ringraziato per le capacità umane e la disponibilità.

La firma del documento tra Saccone e Radice ha coinciso con l’arrivo a Legnano di quindici donne dal Nord d’Africa, proprio nel primo pomeriggio.

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