Il terremoto che questa mattina, mercoledì 9 novembre poco dopo le 7, è stato registrato nelle Marche, poteva avere effetti più devastanti se il suo epicentro non fosse stato in mare, nell’Adriatico, a 35 chilometri ad Est di Pesaro.
Dopo le prime tre scosse avvertite distintamente dalla popolazione, rispettivamente di magnitudo 5.7, quindi 3.1 e 3.4, nelle scorse ne sono state registrate un’altra decina tutte di magnitudo superiore a 2, nonché un centinaio di scosse di assestamento, giudicate il normale corso del terremoto con il suo prevedibile sciame sismico. I danni avrebbero potuto essere maggiori se l’epicentro del terremoto fosse stato sulla terra ferma. Fortunatamente si registrano soltanto alcuni cedimenti di intonaci e crepe. I Vigili del fuoco proseguono nelle verifiche di stabilità anche di numerose abitazioni private.
Chiusi oggi per precauzione gli uffici pubblici e le scuole ad Ancona, Fano, Pesaro, Urbino e Senigallia. Il sisma è stato avvertito da Venezia e Roma, lungo tutto il centro-nord.
Tra i residenti delle città marchigiane, dove il terremoto è stato avvertito significativamente, soltanto una grande paura. Qualcuno si è ferito lievemente nella concitazione della fuga dalle case.