Ripartenza nazionale e linee guida omogenee per tutte le regioni, sono gli argomenti posti sul tavolo della discussione che prevede la ripresa delle attività sospese, dal prossimo 4 maggio.
Ripartenza per le attività produttive con tutte le cautele del caso, e un programma ben articolato, per garantire sicurezza al Paese, che cerca il rilancio della produttività sospesa per l’emergenza da Covid-19.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna ad invitare alla prudenza, e a scelte che valgano per tutte le regioni italiane.
Mentre sul fronte sanitario devono necessariamente proseguire i test per la prevenzione e il controllo del contagio, sul fronte dell’economia rallentata “dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria, per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”, spiega Conte.
Alla conclusione della riunione tenutasi nelle scorse ore tra Governo, Regioni ed enti locali Conte ha aggiornato le delegazioni di governatori, sindaci e presidenti di provincia sullo schema di lavoro per la “Fase 2”, che l’Esecutivo sta portando avanti, coadiuvato da un team di esperti e dal Comitato tecnico-scientifico.
Necessaria l’adozione di un piano nazionale: no alle riaperture prima del 4 maggio, no al pressing delle aziende del Nord. Sì allo smart working, e agli accessi nelle aziende scaglionati, come sui mezzi pubblici. No alla riapertura di bar, ristoranti e negozi.
Dal canto suo Confindustria lancia l’allarme: il 43,7% delle imprese sta affrontando problemi gravi, e numerosi imprenditori hanno già dovuto ricorrere alla cassa integrazione.
La “cabina di regia” della ripresa del Paese tornerà a riunirsi mercoledì 22 aprile.