Non è piaciuto il coinvolgimento dei primi cittadini dei Comuni italiani, nella lotta al Coronavirus, con la facoltà attribuita direttamente a loro, dal nuovo DPCM, di chiudere piazze e vie per evitare gli assembramenti, dalle 21.
Numerosi sindaci hanno già protestato in serata, ieri, domenica 18 ottobre, dopo che il primo ministro Giuseppe Conte ha informato sulle novità contenute nel testo del nuovo decreto, in vigore da oggi fino al prossimo 16 novembre.
In particolare, i sindaci riuniti nell’ANCI, l’Associazione nazionale dei Comuni Italiani che li rappresenta, hanno valutato scorretto rimandare a loro la decisione di attivare le mini “zone rosse” nei territori urbani di loro competenza, soprattutto senza averli prima consultati.
No allo “scarica barile”, detto chiaramente, su una questione molto delicata.
Come conseguenza alle rimostranze inviate al Governo da parte di più sindaci, questa mattina nel testo del decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, è sparita la parola “sindaco”. Nell’attuazione del provvedimento, i sindaci saranno affiancati dai Prefetti.