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Il custode sociale funziona a Legnano: in carica fino alla fine dell’anno

Palazzo Malinverni municipio di Legnano

Duecentosei interventi per settantasei persone, per la maggioranza anziani e di sesso femminile. Sono i primi riscontri della sperimentazione del custode sociale partita nel quartiere Canazza a fine 2021 e conclusasi alla fine di giugno; esperienza che, alla luce dei risultati e del gradimento espresso dall’utenza, l’Amministrazione comunale ha deciso di prorogare alla fine dell’anno, come si legge in una nota del Comune di Legnano.

Quanto emerso in questi primi mesi dai risultati dell’attività svolta dai custodi sociali conferma una situazione nelle case di edilizia pubblica che vede persone anziane in uno stato di fragilità accentuato dalla solitudine. Quello che emerge dall’impegno dei custodi sociali è, in molti casi, un bisogno di conforto e compagnia espresso dagli anziani prima ancora che di qualsiasi richiesta di commissione da sbrigare. Da qui la necessità di lavorare per costruire una comunità: abitare nello stesso condominio, infatti, non crea automaticamente delle relazioni, che sono una condizione essenziale per il benessere e la sicurezza di ognuno. L’amministrazione ha giudicato positivamente questi mesi di sperimentazione e ha deciso di proseguire con l’intenzione di estendere il servizio ad altri punti della città”, spiega Mario Brambilla, consigliere incaricato per le Politiche abitative.

L’attività svolta dai custodi sociali, vale a dire quattro persone impegnate part-time, coordinate dalla responsabile della cooperativa sociale “Età Insieme”, Federica Altichieri, questa ha interessato un’utenza composta al 61% da donne e per poco meno della metà (49%) con età superiore ai 65 anni, mentre il 45% rientra nella fascia 30 – 65 anni e il resto è sotto i 30 anni. Preponderanti sono le richieste provenienti dai condomini di viale Cadorna e via Girardi, seguite da quelle dei condomini di via 5 Giornate e Colombes. Esaminando la natura degli interventi il motivo più ricorrente è il supporto emotivo (43), seguito dalle richieste che hanno a che fare con i servizi sociali, la conoscenza dei servizi alla persona in generale e con il sostegno alla disabilità e agli anziani (42), dagli incontri per il mantenimento della relazione (32), quindi dal supporto per la richiesta e l’uso delle credenziali SPID (23).

I custodi sociali si sono occupati anche di fare da tramite delle richieste dei condomini ad Aler riuscendo, in alcuni casi, ad accelerare i tempi per risolvere alcuni problemi, come la riattivazione di un ascensore messo fuori uso da un incendio, indispensabile per un disabile residente al quarto piano per frequentare il Centro diurno. Sono emersi anche alcuni casi di abusivismo nelle cantine dei condomini, risultato di situazioni di marginalità cui la collaborazione fra Comune ed Euro.PA ha trovato una soluzione.

Si è rivelata vincente la scelta di posizionare da subito nei cortili i gazebo per far conoscere i custodi sociali. Se all’inizio siamo stati noi ad andare incontro alle persone, poi, gradualmente, le persone hanno cominciato a rivolgersi a noi. Aver avvicinato un buon numero di persone in questi mesi ci ha aiutato a conoscere un po’ meglio la situazione della Canazza oggi”, dice Altichieri, certa che oggi il quartiere sia invecchiato, e la popolazione abbia bisogno soprattutto di compagnia e di non rimanere da sola.

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