Potrebbe essere rivisto nei suoi tempi, se non abolito del tutto, il cosiddetto “coprifuoco” che vige attualmente in Italia quale provvedimento tra tutte le altre misure per contenere la diffusione del Covid-19: tutti a casa dalle 22 alle 5.
Nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha votato un ordine del giorno che impegna l’esecutivo a rivedere i termini del coprifuoco a maggio, “sulla base dell’andamento del quadro epidemiologico oltre che dell’avanzamento della campagna vaccinale”. Vale a dire che è previsto nelle prossime settimane una sorta di aggiornamento delle decisioni, prese con l’ultimo decreto sulle aperture, rivedendo anche i “limiti temporali di lavoro e spostamento”, quindi il coprifuoco.
La possibilità di accettare un emendamento alle restrizioni temporali è stato accolto alla maggioranza. Contrari i rappresentanti di Fratelli d’Italia, che lo considerano “una misura illegittima, inutile, che devasta le imprese e massacrerà il turismo”, per cui la compagine all’opposizione chiede l’abolizione e non la riformulazione.