Si è svolto ieri, giovedì 25 febbraio, a Busto Arsizio, un incontro del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza, cui hanno partecipato, con il sindaco Emanuele Antonelli, il prefetto di Varese Dario Caputo, con il questore Michele Morelli, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Gianluca Piasentin, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale Marco Lainati, e il comandante della Polizia locale di Varese, Matteo Ferrario, e il vicesindaco Manuela Maffioli, l’assessore alla Sicurezza Max Rogora e il comandante della Polizia locale Claudio Vegetti.
“Ho chiesto anche ad un rappresentante dei residenti nella zona di piazza Vittorio Emanuele II di portare la sua testimonianza sui disagi vissuti nei mesi scorsi. Ho riscontrato da parte di tutti i partecipanti una grande attenzione ai bisogni di sicurezza che Busto manifesta. Una città grande e ricca di opportunità come la nostra rappresenta un punto di riferimento per un territorio ampio, purtroppo anche per i tanti giovani che non rispettano il bene pubblico, né riescono a rendersi conto che i loro comportamenti hanno un impatto negativo sul quieto vivere, sull’ordine e sul decoro cittadino, sulla percezione di sicurezza. Certamente il lockdown può essere una spiegazione per le degenerazioni a cui abbiamo assistito, ma ora, al di là di ogni motivazione, è fondamentale trovare insieme una strategia per evitare il ripetersi di certi fenomeni”, ha spiegato Antonelli.
Come si legge in una nota, nel corso della riunione il sindaco ha messo in evidenza quali sono le zone della città più critiche da tenere sotto controllo e ha segnalato la necessità di un maggior numero di uomini e di mezzi, delle Forze dell’Ordine, sul territorio. Il tutto per prevenire atti vandalici, di disturbo della quiete, episodi incresciosi che in passato hanno minato la sicurezza e la tranquillità dei residenti.
“L’Amministrazione può avere un ruolo importante nelle attività di prevenzione, un’attività a cui non stiamo abdicando grazie a un lavoro inter-assessorile svolto con i miei colleghi all’Educazione e all’Inclusione sociale per dare risposte al vero problema, che è di ordine educativo, sociologico e culturale. Insieme stiamo lavorando per partecipare a bandi che permettano di avviare progetti con le cooperative che si occupano delle problematiche giovanili. Certo ci vorrà del tempo per vederne gli effetti, ma stiamo dando un importante contributo”, ha spiegato l’assessore Maffioli.
L’Amministrazione ha colto l’occasione per segnalare al Comitato che, nell’ambito dei progetti per il recupero degli edifici dismessi, sarà data molta importanza agli spazi da destinare ai giovani e alla cultura, luoghi in cui svolgere attività che colmino la povertà educativa e culturale.
Nel frattempo saranno intensificati controlli e multe per chi sporca o non usa la mascherina, affinché la città, e soprattutto il suo centro, non siano ostaggio di giovani esagitati.