Il rincaro delle bollette energetiche fa schizzare verso l’alto i costi di produzione delle Stelle di Natale (Euphorbia pulcherrima) nei vivai lombardi, con i produttori che, laddove possibile, stanno comunque evitando di far ricadere sulle famiglie gli aumenti che si trovano ad affrontare. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale nel sottolineare che per questa tipologia di fiore sono richiesti fra i 15 e i 20 gradi all’interno delle serre e, con le temperature che vanno sotto zero, è necessario compensare facendo lavorare al massimo le caldaie con un vero e proprio salasso per i vivaisti.
“Il rincaro dei costi energetici si trasferisce sui costi di produzione, dall’elettricità al gasolio fino a quello per gli imballaggi e alla plastica per i vasetti dei fiori, rendendo insostenibile la situazione”, si legge in una nota della Coldiretti. “Si tratta di un problema reale, con rincari pesanti e generalizzati che non risparmiano neanche concimi e terricci. Nelle nostre zone incidono in maniera netta sui costi di produzione, fino a punte del 30% in più”, spiega Fernando Fiori, floricoltore di Varese. “I prezzi al pubblico però non hanno subito scossoni e sono rimasti in linea con quelli dello scorso anno”, precisa Guido Ratti, produttore di Alzate Brianza, nel Comasco.
Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ il fiore simbolo del Natale è ricercato quest’anno dal 49% degli italiani che non vogliono rinunciare a decorare le proprio case, e i prezzi dei vasi variano da 5 fino a 150 euro. Coldiretti prevede un picco delle richieste a ridosso delle feste, con una spesa media di circa 15-20 euro per pianta.
Per ottimizzare l’acquisto e far sopravvivere le stelle di Natale alle feste, la Coldiretti ricorda che la pianta è ancora viva anche dopo la perdita delle foglie ed che è molto importante mantenerla durante il periodo di “stasi” all’ombra, lontana da luoghi dove possa ricevere luce artificiale (lampadine, televisioni) perché si tratta di una pianta “brevidiurna” che fiorisce in conseguenza di un adeguato periodo trascorso con un basso numero di ore di luce. “Durante il periodo primaverile, sarà opportuno effettuare una potatura abbastanza vigorosa e portarla in terrazzo per riporla nelle case verso ottobre-novembre in un ambiente poco luminoso (8 ore max di luce al giorno) al fine di facilitare la crescita di nuove foglie (che assumeranno il caratteristico colore rosso) e di nuovi rami. Per far rifiorire la stella di Natale serve la concimazione a base di potassio e fosforo, soprattutto nel periodo autunno-inverno”, come precisato dalla Coldiretti.