Anche a tavola si ricordano la Resistenza e l’ultimo periodo caratterizzato della guerra, quando nelle cucine c’era ben poco da cucinare, ma le famiglie che riuscivano a riunirsi attorno ad una tavola mangiavano soprattutto piatti semplici, a base di prodotti della terra e di stagione.
Diverse le pietanze da Nord a Sud, come si legge nel libro “Partigiani in cucina”, pubblicato nel 2015 dall’editore Fausto Lupetti, a memoria di quei tempi.
Al Nord si mangiava polenta, al Sud cipolle e legumi. Quindi ovunque patate con tanto di buccia, farine da grani improbabili, cicoria al posto del caffè. Olio soltanto al Sud, grassi animali al Nord.
Il cibo dei Partigiani sono state le castagne, le minestre cucinate con le verdure trovate in montagna, il riso.
Famosa la pastasciutta dei Fratelli Cervi, celebrata nei libri e nei film: pasta in bianco condita con burro e formaggio.