Mentre sono attesi per i prossimi giorni nuovi negoziati tra la Russia e l’Ucraina, tavoli di confronto che si terranno in Turchia, la Russia ha ritirato le sue truppe dai dintorni della capitale Kiev, come risulta da un bollettino dell’esercito ucraino. Analogamente, i soldati russi hanno abbandonato anche la cittadina di Slavutych, abitata in gran parte dai lavoratori della centrale nucleare di Chernobyl.
La città di Mariupol rimane ancora sotto assedio, dove permangono le milizie di Putin. Da qui, come affermato dal presidente Zelensky, mancherebbero all’appello più di duemila bambini, che si suppone siano stati portati in Russia, tenuti in ostaggio.
Nel frattempo Zelensky ha detto di essere pronto ad accettare lo status di neutralità dell’Ucraina e non nucleare, come chiesto dal Cremlino in un possibile accordo di pace. Tuttavia, come spiegato dal presidente del Paese sotto attacco, qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino con un referendum, auspicando al più presto la pace e il ritorno alla normalità. Nei colloqui di pace rientreranno anche le questioni del Donbass e della Crimea, poiché secondo Zelensky “la sovranità e l’integrità dei territori sono fuori dubbio”.