Sono piuttosto allarmanti, e per questo degni di attenzione, i risultati di una recente indagine condotta dalla University of Hawaii di Honolulu, e pubblicata sul periodico Nature Climate Change: i cambiamenti climatici possono provocare la diffusione di nuovi agenti patogeni cui le popolazione dovranno tenere conto, per scongiurare il rischio di nuove forme di infezione.
Non è più così raro che balzino alle cronache casi di contagio da parte di nuovi virus, più o meno letali, per i quali la ricerca scientifica non è ancora preparata, in termini di cure e vaccini.
Causa dell’insorgere e del diffondersi di nuovi patogeni è anche il clima che sta cambiando a livello globale, secondo la ricerca: il riscaldamento del pianeta favorisce gli insetti, e il proliferare di zanzare, zecche e pulci, che portano con sé numerose infezioni. Gli inverni più caldi non minano più la sopravvivenza di queste specie, presenti ed aggressive tutto l’anno. E sempre più vicine all’uomo, avendo lo stesso bisogno di acqua.
Nelle zone del mondo dove si verificano piogge eccezionali ed esondazioni, analogamente i virus hanno modo di diffondersi sempre più facilmente. Una grande incognita è anche la presenza di patogeni nei ghiacciai: lo sciolgimento delle calotte di ghiaccio potrebbe dare il via libera alla circolazione di nuovi virus, sopiti per millenni, che il sistema immunitario dell’uomo non ha mai conosciuto.