E’ successo questa mattina, lunedì 16 gennaio, a Palermo: Matteo Messina Denaro, considerato il capo di Cosa Nostra, è stato arrestato all’ingresso di una clinica. Messina Denaro, ultimo grande boss mafioso, era latitante da trent’anni, ricercato dalle Forze dell’ordine che da tempo tenevano sotto osservazione i suoi movimenti, fino all’arresto delle scorse ore davanti alla casa di cura privata dove si stava recando per una terapia oncologica, ovviamente in incognito.
La notizia ha fatto subito il giro di tutti i canali di comunicazione, con edizioni straordinarie di telegiornali e bollettini via web. Matteo Messina Denaro, come riportano fonti vicine alla vicenda, è considerato il depositario di informazioni molto importanti a proposito dell’associazione mafiosa, di cui era il boss, dopo essere stato per tanti anni il cosiddetto “pupillo” dell’altro noto capo mafia Totò Riina, arrestato giusto trent’anni fa.
Come hanno commentato anche dal mondo politico e dalla società civile, oggi è un grande giorno per lo Stato, grazie all’impegno minuzioso ed incessante, in questi anni, dei ROS, dei Carabinieri e dei nuclei anti mafia che hanno svolto un grande lavoro: era solo questione di tempo, il commento di un intero Paese.
La lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali di stampo mafioso non cessa ma prosegue, senza tregua, incoraggiato anche da questo odierno successo.