Si è conclusa questa mattina al Tribunale di Milano il processo ad Alessandro Garlaschi, il tranviere accusato di aver ucciso lo scorso febbraio, con ottantacinque coltellate, Jessica Valentina Faoro, una 19enne che era ospitata nella sua casa di via Brioschi a Milano, in cambio di alcuni lavori domestici.
La ricostruzione della morte di Jessica spiega che l’uomo ha cercato di abusare della ragazzina e, ad un suo rifiuto, si è scatenata la sua intenzione di eliminarla. Con anche il tentativo di far sparire il corpo di Jessica, dandole fuoco.
Garlaschi è stato condannato anche all’isolamento diurno, per vilipendio di cadavere, e per sostituzione di persona, avendo fatto credere a Jessica che sua moglie fosse sua sorella.
Disposto dal gup anche un risarcimenti di 25mila euro ciascuno per il padre e la madre della ragazzina, di 50mila euro per il fratello Andrea e di 10mila euro per il Comune di Milano.
I genitori di Jessica, presenti in aula al momento della sentenza, si sono detti comunque indifferenti all’epilogo della vicenda, perché nessuno potrà ridare loro la figlia, nemmeno la giustizia.