Si svolgerà anche quest’anno l’ormai tradizionale “Pizza Day”, la giornata mondiale della pizza che ebbe luogo per la prima volta il 17 gennaio 2018, giorno di Sant’Antonio Abate, “protettore dei pizzaioli”, una data simbolica in omaggio all’arte che trasforma acqua e farina nel piatto della cucina italiana forse più famoso al mondo, e che ha portato la stessa “Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” ad essere inserita nella lista del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, il 7 gennaio 2017.
Le celebrazioni, previste con diversi eventi sul territorio nazionale, sono molto attese e si spera siano confermate nonostante le nuove misure anti Covid-19 dovute alla crescita dei contagi negli ultimi giorni. Tuttavia i preparativi sembrano proseguire con fiducia, per festeggiare questo cibo amatissimo da grandi e bambini, tondo, quadrato, in tranci, sottile o alto, croccante o soffice che oltre ad essere apprezzato con un trend sempre costante nei gusti degli italiani, ha spinto molte persone anche verso un’idea di business vincente con la pizza, con l’apertura di piccole pizzerie d’asporto.
I dati del 2020 raccontano di circa otto milioni di pizze sfornate al giorno, quasi tre miliardi all’anno, con un fatturato che si aggira attorno ai 15 miliardi di euro.
Nei gusti del consumatore la pizza più amata in Italia è quella tonda tradizionale, cotta nel forno a legna: “marinara”, “margherita”, “napoletana” e “capricciosa” le più richieste, con prezzi che variano da 5 a 7 euro, mentre per impasti o ingredienti speciali il costo varia da 9 fino a 14 euro.