Sciopero. E’ questa la parola d’ordine adottata in queste settimane dai sindacati del settore del trasporto pubblico. Dopo lo sciopero dei mezzi dell’ATM a Milano di due giorni fa, sono state messe a calendario altre due giornate di astensione dal servizio, con gli scioperi generali del 27 ottobre e del 10 novembre prossimi.
Il primo sciopero, proclamato dalle sigle sindacali Cub, Sgb, Si Cobas, Usi Ait e Slai Cobas, riguarderà aerei, metropolitane, autobus e tram di ATM, treni nazionali e di Trenord, per manifestare contro il liberismo e le privatizzazioni, che si traducono in diseguaglianze salariali, sociali, economiche e di genere, come spiegato dai sindacati.
Il 10 novembre sosterranno lo sciopero le sigle Unicobas, Cobas e Usb: a rischio i treni regionali e nazionali, metro, autobus e tram, aerei. Al centro della protesta le politiche del governo Gentiloni, per salvaguardare il diritto al salario, al reddito, alla pensione, affinché si rinnovino i contratti dei lavoratori dipendenti, che negli ultimi dieci anni si calcola abbiano perso il 20% dello stipendio, e si possa guardare con fiducia all’occupazione e non alla precarietà.