Sono passati un paio di giorni eppure si polemizza ancora a Legnano su come si è svolta la Festa dello Sport domenica 19 giugno, che a molti è sembrata un vero flop. Poco pubblico, società sportive che a poche ore dal suo inizio si sono ritirate, location criticata, quella di piazza del Mercato.
Gli ingredienti ci sono stati tutti per diffondere l’idea che la festa avrebbe potuto svolgersi in un altro momento dell’anno e in un altro luogo per avere maggiore successo, ma i suoi organizzatori, vale a dire l’ASSL, l’Associazione delle società sportive di Legnano, con la collaborazione del Comune, plaude alla giornata perchè chi vi ha partecipato ha centrato in pieno il suo obiettivo: fare sport, dimostrare sport, proporre sport, ai bambini, ai ragazzi, agli adulti, senza altro scopo, senza limiti, senza pregiudizi.
In una nota, il presidente dell’ASSL, Carlo Bandera, ammette che si possono migliorare alcuni aspetti anche organizzativi della festa, ma è certo che sia stata gradita, e che si sia svolta all’insegna di quei valori e di quei contenuti presentati anche alla vigilia del suo svolgimento. Le defezioni sportive di domenica a Legnano, a causa del troppo caldo, sono le stesse che hanno registrato anche altri eventi all’aperto, ma non per questo ne sono state criticate l’organizzazione e la gestione.
Numerose società sportive che hanno preso parte alla manifestazione si sono dette pronte a ripetere subito il momento: lo sport e i suoi insegnamenti, nonché benefici fisici e mentali, volano al di sopra di qualunque polemica o strumentalizzazione.
“La festa dello sport è stata un flop? Io la rifarei. Il periodo? Inadatto. La location? Troppo isolata. L’orario? Proibitivo. Eppure la rifarei e riporterei ancora la mia società a farla. La riporterei nonostante l’asfalto rovente, il sudore che impregnava i keikogi, l’assenza di pubblico. Si, perché ho visto lo sport, quello fatto di sacrifici di piccole società, delle famiglie degli atleti; ho visto alcune eccellenze dello sport legnanese dare il meglio in un ambiente inadatto con la stessa capacità di sopportazione che dimostrano in pedana, sul monte di lancio, in campo o sul tatami (spesso in struttura ugualmente inadatte). Ho incontrato società che non vedevo dai tempi del primo lockdown ed è stato bello rivederle così numerose e attive, con le arti marziali che sono state una fetta variegata e importante della manifestazione.
Ora più che mai e specialmente a Legnano lo sport ha bisogno del supporto della collettività, e non solo delle istituzioni. Non è più un bene di cui usufruire a piacere, ma un ideale da sostenere e proteggere. Fermiamoci a riflettere che nonostante le difficoltà logistiche e ambientali, nonostante errori organizzativi le società sportive legnanesi erano lì, pronte ad aspettare la loro città e conoscendo personalmente molte delle società coinvolte ci saranno anche la prossima volta”, il commento via social di Massimiliano Andreani, istruttore di arti marziali.