Apre al pubblico questo pomeriggio, venerdì 2 dicembre, a Palazzo Leone da Perego, una mostra che esplora la mente del creatore di Valentina, intitolata “Essere Guido Crepax – l’uomo che disegnò l’inconscio”, viaggio nella mente di uno dei più grandi illustratori del secolo scorso, conosciuto e ammirato in tutto il mondo, Guido Crepax.
“Questa mostra nasce con l’intento di far conoscere il mondo immaginifico di un artista che ha profondamente influenzato il fumetto europeo dalla seconda metà del XX secolo dando importanza più alle suggestioni che le sue opere generano che all’aspetto biografico e documentale della sua produzione. Illustratore, grafico, fumettista, Crepax è noto soprattutto per il personaggio Valentina, da lui creato nel 1965 e molto rappresentativo dello spirito degli anni Sessanta e Settanta. La serie di fumetti e libri di Valentina sono famosi per il sofisticato disegno di Crepax e per la trama psichedelica e sognante, ma il mondo di questo illustratore è molto più complesso e cangiante e Valentina è solo una delle interpreti della sua narrazione”, spiega Nicoletta Mandelli, curatrice della mostra insieme all’Archivio Crepax, organizzata dal Comune di Legnano, a cura di Archivio Crepax e scheriANIMAndelli.
La mostra si sviluppa nelle sale del Palazzo Leone da Perego con una scansione tematica distribuendo oltre 60 tavole originali e più di 20 litografie firmate dall’autore. La prima sala è dedicata alla famiglia e al mondo borghese in cui essa era calata, ma a partire dalla seconda ci si addentra nella mente dell’autore, tanto che la successiva è dedicata alla psicanalisi e la terza si concentra sull’opera di Schnitzler “Doppio sogno” con rimandi al film di Kubrick “Eyes Wide Shut” che di questo romanzo breve è la trasposizione cinematografica. La sala centrale è dedicata all’alter ego di Crepax, che altri non è che Valentina. La sala successiva mette in mostra le “alterazioni mentali” che il maestro sapeva descrivere con maniacale precisione attraverso l’arte dell’illustrazione. Segue poi la sala dedicata al momento definito “psichedelico” e giocata sul colore, in contrapposizione al bianco e nero che contraddistingue le sale precedenti. Si chiude il percorso con la sala dedicata al teatro grazie alle tavole originali della Lulù di Wedekind con la regia di Mario Martone e la Salomè, una rivisitazione del mito di Salomè in chiave moderna nella scrittura di Paolo Scheriani, che è diventata poi uno spettacolo teatrale con il coinvolgimento dello stesso Crepax, inizialmente, e in seguito della figlia Caterina, che ne ha curato le scene e i costumi. A integrare e ampliare la mostra dedicata a Guido Crepax è la figlia Caterina, che esporrà le sue opere all’interno della mostra del padre.
“La porta del suo studio era sempre aperta. Ci raccontava mille storie, a volte si divertiva a inserirci nei suoi racconti o a mettere dettagli di casa nostra. Non eravamo mai gelosi del suo lavoro perché noi stessi eravamo dentro il suo lavoro: ci sentivamo amati”, racconta Caterina Crepax.
Nell’arco dei due mesi di esposizione si terranno eventi a corollario della mostra che racconteranno in modo ancora più approfondito l’universo di Guido Crepax; visite guidate, letture sceniche, focus, momenti musicali, proiezione di documentari arricchiranno la mostra sino al “finissage” che sarà un modo di festeggiare i 90 anni dalla nascita del Maestro, che cadranno il prossimo 15 luglio.
La mostra a Palazzo Leone da Perego, via Gilardelli, 10 sarà aperta da oggi, 2 dicembre, fino al 22 gennaio, il venerdì dalle 18 alle 20, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10 alle 12.30, e dalle 15 alle 19. Ingresso libero.