E’ stata avviata nelle scorse ore un’indagine interna dal CNR, per fare chiarezza su quanto accaduto nei giorni scorsi sulla tangenziale di Napoli, dove un’automobile “prototipo” è esplosa, causando il grave ferimento delle due persone a bordo. Fortunatamente non sono stati coinvolti nell’esplosione altri veicoli in transito.
Sulla vettura stavano viaggiando una ricercatrice ed uno studente, rispettivamente di 66 e 25 anni, per testare, come sembra, l’impiego di un nuovo tipo di combustibile. Qualcosa non ha funzionato e la macchina è esplosa. Il giovane è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, mentre la docente è rimasta intrappolata tra le fiamme, ed ha riportato ustioni importanti su tutto il corpo. Entrambi sono stati soccorsi dai Vigili del fuoco, ed accompagnati in ospedale dal personale sanitario di due ambulanze. Sono in prognosi riservata.
L’automobile, una Volkswagen Polo, era un prototipo affidato all’università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori, come spiegato dalla direzione del CNR. I collaudi sono previsti anche su strada.
Mentre gli inquirenti attendono di poter raccogliere le testimonianze della ricercatrice e dello studente, i primi rilievi raccontano che il prototipo stava viaggiando lungo la tangenziale di Napoli, in direzione Pozzuoli, quando è esplosa. Sembra avesse montate a bordo due bombole, di cui non è chiaro il contenuto, e forse anche un pannello solare. Dispositivi alla base dello studio per l’ibridizzazione dei motori da rottamare, a funzionamento misto, con benzina ed energia solare.
La Polizia stradale di Napoli ha già trasmesso i suoi rilievi alla Procura, che potrebbe aprire un fascicolo. Avrebbero potuto essere coinvolte nell’incidente altre vetture ed altre persone.