Era il 3 ottobre del 2013, dieci anni fa, quando a poca distanza dalle coste dell’isola di Lampedusa, davanti alla spiaggia dei Conigli, affondò un’imbarcazione carica di migranti, non lasciando scampo a 368 persone decedute, e ad altre venti date per disperse.
Fu il naufragio più grave di tutti i tempi nel Mediterraneo, ed ogni anno se ne commemorano le vittime con numerose iniziative. Quest’anno fino dal 31 ottobre a Milano è possibile visitare al Memoriale della Shoah una particolare raccolta di effetti personali, recuperati in mare, appartenuti a quei migranti vittime del naufragio.
Esposte fotografie, oggetti, documenti, biglietti che raccontano chi fossero quelle poco meno di quattrocento persone mai arrivate sulla terra ferma, inghiottite dal mare con il loro carico di speranze. Dal naufragio si salvarono 155 persone, tra le quali anche una quarantina di minori. Molti di loro, che sono riusciti a rifarsi una vita in Europa, ogni anno tornano a Lampedusa per lanciare una corona di fiori in mare, nel punto dove il barcone si inabissò.
La mostra “La memoria degli oggetti”, che espone anche fotografie di Karim El Maktafi, si può visitare al Memoriale, che si trova in piazza Safra 1 (zona Stazione Centrale), tutti i giorni tranne il venerdì, dalle 10 alle 16; fino alle 18 l’ultimo venerdì del mese. Entrata libero fino ad esaurimento posti, si consiglia di prenotare scrivendo ad eventi@memorialeshoah.it