La mancanza di pioggie che si sta registrando in questo mese di febbraio sta comportando le stesse conseguenze già avute nell’estate 2022: campi riarsi, fiumi e laghi in secca, non alimentati nemmeno dalla neve. La situazione in queste settimane, sotto gli occhi degli esperti, è di nuovo di emergenza al Nord. Soffre l’agricoltura e cominciano a soffrire per la mancanza di acqua potabile anche alcuni Comuni: in Piemonte nei giorni scorsi la distribuzione è avvenuta con delle autobotti.
La mancanza di acqua sta asciugando i grandi laghi e i fiumi come il Po, a 3 metri sotto il livello idrometrico. Canali asciutti anche a Venezia. Minimi storici in tutti i bacini. La stagione irrigua alle porte sembrerebbe dover replicare quella dell’anno scorso, con gravi danni per l’agricoltura: nel 2022 sono ammontati a 6 miliardi di euro i danni per mancata produzione di derrate, come registrato dalla Coldiretti.
Così adesso si guarda ad una risposta concreta al problema che arrivi dal Governo in maniera definitiva ed efficace, come finora non sembra essere stato fatto. Il denaro già raccolto per l’emergenza, circa 1,9 miliardi di euro nel Fondo di sviluppo e coesione per interventi idrici e irrigui, deve finanziare interventi mirati secondo un Piano idrico nazionale. Tra le proposte quella di istituire un’Agenzia unica che coordini ogni azione, con il coinvolgimento di Regioni ed enti locali, quindi interventi contro la dispersione idrica e l’impiego delle acque reflue.
Qualcunque azione, purchè si agisca in fretta.