Saranno i cibi a chilometro zero, biologici e stagionali, con packaging compostabili o biodegradabili il futuro del food italiano?
Sembrerebbe proprio di sì: l’effetto lockdown, che ha fatto seguito alle manifestazioni dei giovani di “Friday for Future” la cui testimonial Greta Thunberg è costantemente in prima linea, ha condotto gli italiani a pensare a stili di vita più sostenibili facendone un valore oggi imprescindibile.
Gli effetti sulla spesa dei consumatori italiani sono visibili con nuove abitudini d’acquisto che tengono in considerazione gli allarmi sull’ambiente e le risorse non infinite della Terra.
C’è maggiore attenzione agli involucri prediligendo carta, vetro e altri materiali riciclabili piuttosto che la plastica, maggiore attenzione a non sprecare i cibi e alla raccolta differenziata.
Da un sondaggio condotto in occasione oggi, venerdì 5 giugno, della Giornata mondiale per l’Ambiente, si rileva come la maggior parte degli intervistati dichiari di scegliere consapevolmente prodotti di aziende alimentari dichiaratamente eco-friendly.
C’è anche chi dichiara di essere frenato dal costo dei prodotti green spesso troppo elevato, e dalla difficoltà ad individuare chiaramente i prodotti sostenibili a causa di etichette poco chiare.
I suggerimenti per fare acquisti eticamente validi partono prima di tutto dalla scelta di prodotti stagionali, abitudine che aiuta a ridurre l’inquinamento causato dal trasporto degli stessi spesso a lungo raggio. Anche prediligere prodotti “bio” coltivati in modo naturale, senza uso di pesticidi, può essere una soluzione per rispondere all’SOS del pianeta.
I prodotti eco-friendly più acquistati, naturalmente, frutta e verdura, seguiti da uova, yogurt, latte e bevande vegetali soprattutto a base di soia e riso.
Avremo davvero finalmente conquistato una mentalità più ecologica, e uno stile di vita maggiormente sostenibile?
Silvia Ramilli