lunedì, 17 Marzo 2025
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Ecco quali sono le città più care d’Italia

(Foto da web - Giornale del Cibo)

L’ISTAT ha reso noti nei giorni scorsi i dati territoriali dell’inflazione di luglio, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica completa di tutte le città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non soltanto, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei Comuni con più di 150mila abitanti.

In testa alla graduatoria Genova, dove l’inflazione tendenziale più alta d’Italia, pari a +8,2%, si traduce anche nella maggior spesa aggiuntiva annua, equivalente a 1.787 euro per una famiglia media.

Come si legge in una nota dell’UNC, “medaglia d’argento per Varese, +6,5% su luglio 2022, e un incremento di spesa pari a 1714 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Milano che, pur avendo un’inflazione poco più alta di quella media italiana, +6,3%, ha una spesa supplementare pari a 1710 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Grosseto, che con la terza inflazione annua più elevata d’Italia, +7,5%, ha una stangata pari a 1691 euro. Seguono Lodi (+6,5%, +1650 euro), Perugia (+6,9%, +1585 euro), al settimo posto Siena con 1578 euro (al quinto posto per inflazione con +7%), poi Bologna (+6,3%, +1572 euro). Chiudono la top ten Alessandria (+6,9%, +1533 euro), ex aequo con Lucca (+6,8%, +1533 euro).

Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è ancora una volta Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+3,5%) e dove in media si spendono “solo” 691 euro in più all’anno. Al 2° posto Catanzaro, seconda per inflazione (+4,3%, +803 euro). Medaglia di bronzo Reggio Calabria (+4,7%, +878 euro). Bene anche Caserta (4° posto), Ancona (7°), Bari (8°) e Cagliari (10° posto, con +5,5% e 1033 euro).

In testa alla classifica delle regioni più “costose” (Tabella n. 2), con un’inflazione annua a +7,9%, abbondantemente la più alta d’Italia, la Liguria che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1630 euro su base annua. Segue l’Umbria, dove la crescita dei prezzi del 6,7% implica un’impennata del costo della vita pari a 1513 euro, terza la Lombardia, dove nonostante l’inflazione sia inferiore a quella nazionale, +5,8%, il rincaro annuo è di 1507 euro.

La regione più risparmiosa è ancora una volta la Basilicata, +3,6%, pari a 697 euro, seguita dal Molise (+5,1%, +934 euro). Medaglia di Bronzo per la Calabria (+5,2%, +951 euro)”.

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