Milano e Cortina hanno ottenuto 47 preferenze, battendo così la candidatura di Stoccolma-Aare, che ne ha ottenute 34. La votazione ha avuto un voto astenuto.
E’ fatta: l’Italia si è aggiudicata le Olimpiadi Invernali del 2026, con un dossier di presentazione del progetto che ha convinto la maggior parte degli ottantadue delegati del Comitato Olimpico Internazionale, riuniti ieri a Losanna per decidere.
Dopo i festeggiamenti per il responso ottenuto, che si sono diffusi in tutta Italia, oggi si fanno “i conti” con le Olimpiadi, valutando quale impatto avranno sul Paese e sulla sua economia, oltre che sulla sua immagine.
Si stimano almeno 13.800 nuovi posti di lavoro soltanto in Veneto e Trentino e, secondo uno studio realizzato dall’Università Ca’Foscari di Venezia, i Giochi del 2026 potrebbero generare un impatto complessivo di 840 milioni di euro sul Pil italiano.
Le stime raccontano di un gettito fiscale prodotto di più di 200 milioni di euro, di cui 1,8 milioni dalla tassa di soggiorno, 2,3 milioni di addizionali comunali, 12 milioni di Irap, 4,3 milioni di addizionali regionali, 17,15 milioni di Ires, 100,65 milioni di imposte indirette, 87,58 milioni di imposta sul reddito, come si legge via web.
Le previsioni si basano su un modello di studio che valuta l’impatto economico dell’evento ripartito su più ambiti.
Altre analisi, condotte anche dall’Università La Sapienza di Roma, raccontano di un forte contributo delle olimpiadi all’economia italiana, con incrementi del Pil tra il 2020 e il 2028 fino a 93 milioni di euro annui.
Le spese per affrontare l’evento sportivo saranno ampiamente compensate dagli introiti diretti e indiretti legati a tutte le attività che si svilupperanno attorno alle olimpiadi.
Come è stato ricordato ieri più volte, i prossimi sette anni saranno di pieno lavoro: un’occasione da giocare bene, sfruttare fino in fondo, con tutto quanto dovrà essere preparato per accogliere i giochi, dai villaggi alle strutture olimpici, al turismo dei prossimi anni compreso.