Giornata funestata da un grave episodio di cronaca ieri, domenica 3 luglio, quando sul massiccio della Marmolada, sulle Dolomiti, all’improvviso si è staccato un seracco di ghiaccio che si è trasformato in una valanga di neve e sassi, travolgendo ben tre cordate di escursionisti. Il bilancio dell’incidente è, al momento di sei morti, otto feriti e una quindicina di dispersi, per i quali si teme il peggio. I soccorsi si sono immediatamente attivati e le ricerche dei dispersi sono proseguite anche nelle scorse ore con l’impiego dei droni.
Impressionante il cratere che rimane sulla Marmolada là dove si è staccato un fronte di ghiaccio, a 3.000 metri, a trecento dalla vetta, tra Punta Rocca e Punta Penia, molto probabilmente per le temperature elevate di queste settimane: ieri in vetta al massiccio erano stati registrati 10 gradi. La Protezione civile non esclude un evento geologico quale causa del dissesto del seracco, mentre la Procura di Trento ha aperto un fascicolo per disastro colposo a carico di ignoti.
Secondo gli uomini impegnati nei soccorsi, è difficile che ci siano dei sopravvissuti.