Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è al centro di una particolare polemica in questi giorni, considerata a conoscenza dei dati dei contagi da Coronavirus nelle scuole, ed avendone comunque autorizzato la riapertura.
La faccenda è riportata dal quotidiano on line ilgiornale.it, partendo dai dati pubblicati dalla rivista Wired sull’epidemia, dati del ministero “sul boom delle infezioni in classe”.
“La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina conosceva perfettamente la situazione relativa alla scuola e ai contagi. Nonostante ciò, la ministra ha continuato la sua battaglia per riaprire le scuole il prima possibile, anche attaccando il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che aveva deciso di chiudere le strutture scolastiche conscio dei numerosi contagi che avvenivano in classe”, si legge su ilgiornale.it.
E ancora, riportando una nota pubblicata su Il Tempo: “Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico è stato ascoltato sull’argomento dalla commissione Cultura della Camera. Il deputato dem Matteo Orfini ha chiesto a Miozzo un’opinione sui dati della Pubblica istruzione comunicati da Wired. Il coordinatore del Cts ha spiegato in tutta sincerità di averli letti velocemente sulla rivista e che il ministero della Pubblica Istruzione, nella persona della Azzolina, non li aveva mai inviati al Comitato, nonostante li avesse in mano e ne fosse chiaramente a conoscenza. La ministra avrebbe quindi una grave responsabilità sulla seconda ondata di contagi, serve ora capire perché non abbia inviato i numeri sui contagi al Comitato”.
Dal canto suo il MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha risposto alle accuse sempre come si legge su ilgiornale.it: “Nessun dato è stato mai nascosto. Le informazioni sui contagi in ambito scolastico, raccolte grazie alla proficua collaborazione dei dirigenti scolastici, sono state sempre fornite puntualmente, di settimana in settimana, all’Istituto Superiore di Sanità, per le opportune valutazioni e per il loro utilizzo. Una condivisione delle informazioni segnalata anche attraverso comunicati stampa ufficiali del Ministero dell’Istruzione, evidentemente sfuggiti all’analisi de “Il Tempo”. Come noto, la raccolta di dati relativi ai contagi, di qualsiasi ambito, compete alle autorità sanitarie. Il lavoro portato avanti dal Ministero dell’Istruzione ha fornito un supporto ulteriore all’analisi della situazione epidemiologica del settore scolastico, anche nel momento in cui le Asl sono andate più in difficoltà con le operazioni di archiviazione e categorizzazione dei dati. Si ricorda, infine, che l’analisi epidemiologica dovrebbe essere sempre svolta con la massima cautela e affidata a esperti, per evitare di veicolare messaggi imprecisi, se non addirittura scorretti”.