Da un’approfondita analisi di Coldiretti su dati Istat, relativi ai primi due mesi del 2024, si riscontrano aumenti a doppia cifra nei valori delle esportazioni dei prodotti appartenenti alla Dieta mediterranea”. Le esportazioni di pasta e vino sono cresciute del 10%, per pomodoro fresco e trasformato la crescita è del 16%, mentre per l’olio d’oliva il valore è cresciuto del 27%.
Si tratta di un successo che evidenzia la considerazione degli effetti positivi della Dieta mediterranea all’estero: longevità, controllo del peso, salute del cuore e del sistema nervoso e altri benefici per la salute.
Sul successo della Dieta mediterranea, però, rischiano di pesare i nuovi sistemi di etichettatura come il “Nutri-score”, che penalizza i prodotti simbolo in quanto si concentra soltanto su alcune sostanze nutritive come zucchero, grassi e sale, senza tener conto delle quantità assunte.
Alcuni prodotti cardine del Made in Italy, per esempio, mediante una scala alfabetica che va dalla “A” alla “E”, sono classificati con la lettera “E”, mentre bevande gassate e cibi senza alcun legame con prodotti naturali sono classificati con la lettera “A”.
Un sistema ingannevole che dovrà essere bloccato dalla Commissione Europea, poiché esclude dalla dieta alimenti sani ed equilibrati.
La Dieta mediterranea è stata lo stesso giudicata la migliore dieta al mondo: U.S News & World’s Report’s, un media statunitense noto a livello globale per redazione di classifiche e consigli per i consumatori, ha elaborato questo risultato nel “Best Diets Ranking”.