Non c’è pace per la Nielsen Media Auditel: la nota azienda che in Italia opera nel settore delle telecomunicazioni, e raccoglie i dati dell’audience, aveva annunciato ad aprile dell’anno scorso il passaggio dei servizi dei tecnici di campo da Nielsen Media Italy a Covercare, società competitor nel settore. Un anno fa le sigle sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl di Milano avevano denunciato il rischio di perdere una sessantina di posti di lavoro, a fronte della mancata tutela degli stessi da parte di Auditel.
Oggi di nuovo difficoltà per le lavoratrici e i lavoratori poiché, come si legge in una nota diffusa nelle scorse ore, “per la terza volta in poco più di un anno, Nielsen Media apre una procedura di mobilità, dettata dai fondi di investimenti che la possiedono e dalle società di consulenza cui questi si appoggiano, con la sola finalità di aumentare i profitti a scapito dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Paradossalmente, per stessa ammissione aziendale, le realtà impattate dalla ristrutturazione non sono necessariamente in perdita, ma il solo criterio applicato è la riduzione dei costi senza alcuna considerazione nei riguardi della qualità del lavoro svolto, né del know how accumulato”.
I sindacati raccontano che la soluzione intrapresa dal management Nielsen si traduce perciò nell’esternalizzare in grandi hub internazionali funzioni e reparti, sostituendo il personale locale con lavoratrici e lavoratori con meno diritti e più ricattabili, favorendo una situazione di dumping sociale.
Le lavoratrici e i lavoratori di Nielsen Media Italia, riuniti in assemblea nelle scorse ore, rigettando totalmente le politiche attuate dalla società, hanno votato a maggioranza assoluta uno sciopero che terminerà lunedì 29 aprile.