Il quartiere delle case ALER di via Carlo Porta a Legnano sembra essere stato preso in consegna, finalmente, dall’Amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha promesso di risolvere tutti i disagi e le problematiche che ne stanno minando (da tempo) il decoro e la vivibilità.
Dopo un recente appello dei residenti, che hanno annunciato di ricorrere alle vie legali per far valere i loro diritti, davvero stanchi del degrado strutturale e sociale del loro quartiere, dovuto all’incuria e alla presenza di soggetti che non vivono del tutto nella legalità, il sindaco Lorenzo Radice rassicura che si sta già lavorando per riportare in quella zona di Legnano la serenità.
“Nelle ultime due settimane ho incontrato residenti e commercianti delle vie Padre Giuliani e Carlo Porta con il consigliere delegato alle case popolari Mario Brambilla e con la Polizia locale. Abbiamo ascoltato e verificato con loro i problemi, generati soprattutto da un pugno di persone che stanno creando un clima pesante. Le forze dell’ordine sono al lavoro e stanno facendo il massimo per riportare un clima di maggior sicurezza in questa zona, usando tutti i mezzi a disposizione. Noi intanto abbiamo invitato residenti e commercianti ad unirsi nel Controllo di Vicinato per aiutare il Comune ad intervenire. Continuiamo inoltre a chiedere ad ALER di intervenire per ripristinare edifici, spazi comuni e consegnare gli alloggi in ristrutturazione da anni”, spiega Radice, illustrando anche alcuni interventi per la sicurezza della zona, come l’installazione di telecamere di sorveglianza nel parco di piazza Monte Grappa, la sostituzione delle lampade dell’illuminazione pubblica. A breve partirà nel quartiere il servizio di custodia sociale, “per dare un supporto alle tante famiglie e anziani per bene, che vivono e vogliono vivere in condizioni di serenità”.
Particolare l’impegno promesso dall’Amministrazione comunale nei confronti di chi “pensa di usare beni pubblici come le case popolari per vivere da criminale”. Queste persone devono “trovare un deserto intorno a sé e capire che Legnano non si arrende all’illegalità”.