Succede a Villa Cortese: un campo di proprietà non comunale ospiterà a breve l’installazione di una antenna per la telefonia, commissionata dall’operatore Wind.
Nei giorni scorsi un lotto agricolo attualmente coltivato a grano ed erba medica, come accade da anni, è già stato recintato per dare inizio ai lavori. E se ne sono accorti subito i residenti della zona, alcuni dei quali si stanno interrogando sulla bontà del progetto, a fronte dell’attuale situazione di difficoltà in cui cominciano a versare gli approvvigionamenti di derrate alimentari, in seguito alla guerra in Ucraina e alle tensioni internazionali. Difficoltà che stanno coinvolgendo anche l’economia, con il blocco delle importazioni di grano, anche in Italia, dall’Est europeo.
Siamo sicuri che serva sacrificare un terreno agricolo per fare spazio ad un’antenna? Questo il principale interrogativo sollevato da alcuni cittadini, attenti alle problematiche del consumo di suolo e della tutela dell’ambiente, in questo caso preoccupati per le sorti delle coltivazioni.
Il Comune di Villa Cortese, come riferito da questi cittadini che hanno chiesto il parere del sindaco, sanno bene che non può intervenire in un accordo privato, tra la società di telefonia e il proprietario del terreno, che si confermerebbe essere la Fondazione Ferrazzi Cova, che affianca attività di insegnamento dell’ITA Mendel, a Villa Cortese: una scuola di agraria.
Sottrarre un campo di grano proprio agli studenti di agraria, e alla comunità, sembra un fatto particolarmente stridente, senza nulla togliere alla necessità di connessione telefonica della zona.
L’opera non potrà essere evitata, l’installazione dell’antenna avrà luogo nella sua legittimità, oltre tutto senza ricorrere ad espropri e, a quanto pare, lontana dalle abitazioni più prossime. Ma rimane un dubbio, quel dubbio che rispetto alla crisi del grano, anche un piccolo campo di provincia avrebbe potuto fare la differenza.