I dati parlano chiaro, in Lombardia, dove si sta assistendo in questi ultimi giorni ad una vera e propria emergenza sanitaria, causata dallo scoppio dei contagi dovuti alla variante Omicron che sta mettendo a nudo, ancora una volta, tutti i limiti della sanità lombarda, che già aveva fortemente vacillato un anno fa. Lo denuncia l’associazione Codacons: Milano è di fatto una città in quarantena, con 75mila persone chiuse in casa, tra contagiati, contatti stretti ed isolamenti.
“Davanti a questa emergenza però la soluzione politica, invece di trovare una risposta seria nei confronti del prevedibile aumento dei ricoverati nelle strutture ospedaliere, è quella di rivedere le regole delle quarantene. E’ emblematico quanto sta accadendo a Monza, dove in viale delle Industrie si assiste a centinaia di macchine in coda al drive through, sin dalle prime ore del mattino, nella speranza di poter fare un tampone, per verificare se si è positivi al Covid-19 oppure no, con considerevoli disagi per tutta la popolazione, e davanti a questa situazione la risposta della politica non può essere quella di scaricare le responsabilità sui comuni cittadini, ma quella di interrogarsi sulla completa assenza di una politica volta a risolvere gli annunciati problemi che avrebbe causato la variante Omicron (come si poteva prevedere dall’esperienza del Regno Unito)”, commenta il presidente nazionale del Codacons, Marco Donzelli.
In dubbio la sanità lombarda, in dubbio i suoi limiti: cosa succede? Il Codacons chiederà un intervento al Governo, finalizzato a risolvere quanto sta accadendo nella regione.