Nessun allarme in Lombardia per la diffusione del “Coronavirus” in Cina, con alcuni casi anche in altre regioni del mondo: gli esperti della sanità lombarda assicurano che, nei presidi e nelle strutture sanitarie, si sta lavorando ancora parecchio per vaccinare e curare i cittadini dal virus influenzale stagionale.
Tuttavia anche Regione Lombardia ha attivato i propri protocolli di fronte all’emergenza di portata mondiale.
Era l’11 gennaio quando in Cina è stata registrata la prima vittima del Coronavirus, e il 21 gennaio il Ministero della Salute ha diffuso il primo comunicato, convocando il giorno seguente la task force per coordinare tutte le regioni d’Italia, di fronte all’emergenza, ed attivando un mini sito dove si concentrano e si aggiornano ogni istante tutte le informazioni.
All’ospedale Sacco di Milano è stata approntata la sala BLS4, un reparto pronto in caso di necessità, mentre il 25 gennaio il Ministero ha convocato di nuovo i rappresentanti delle regioni per consolidare un’azione sinergica di intervento.
Mentre prosegue a livello istituzionale la costante verifica dell’evoluzione dell’epidemia in Cina, alcune raccomandazioni sono state diffuse anche ai medici di base e ai loro pazienti.
Chi avesse il sospetto di essere stato contagiato, non deve recarsi al Pronto soccorso ma chiamare il 112: ogni unità sa cosa fare per trattare chi non si sente bene. In Lombardia ad oggi sono quattordici i centri di riferimento per il Coronavirus, che si sommano al Sacco.