Si è chiusa nella giornata di ieri, venerdì 31 gennaio, l’inchiesta avviata dalla Procura di Udine sulla vicenda che ha visto la terribile fine di tre giovani travolti dalla piena del fiume Natisone, l’estate scorsa.
I tre ragazzi, Patrizia Cormos di 21 anni, Bianca Doros di 23 e Cristian Molnar di 25 stando alle perizie, avrebbero vissuto 40 minuti di agonia nel letto del fiume tumultuoso, improvvisamente in piena, prima che li raggiungessero i vigili del fuoco con un elicottero in loro aiuto.
Qualcosa, come sembra, non avrebbe funzionato nella macchina dei soccorsi, e così quattro persone “mediante condotte colpose concorrenti per imperizia, negligenza e imprudenza, hanno cagionato la morte dei tre”.
Péiù precisamente, dovranno rispondere di omicidio colposo tre vigili del fuoco della sala operativa di Udine, e ad un infermiere della sala operativa sanità Fvg. I quattro rischiano il processo.
I tre vigili nell’inchiesta sono accusati di “aver omesso di visualizzare immediatamente le coordinate geografiche del luogo da cui era stata fatta la chiamata”, non inviando in loro aiuto l’elicottero più vicino ai ragazzi, ma mandando una prima squadra con delle corde e un gommone, che ha rischiato a sua volta di trovarsi in difficoltà.
L’infermiere della sala operativa sanitaria per la Procura avrebbe perso tempo prezioso, prima di avviare la missione di salvataggio.