La prima crisi vera un mese fa, alla “Calvin Klein” di Milano, dove è stata avviata una procedura di rilancio, con i primi cinquanta lavoratori lasciati a casa.
Ma nelle scorse settimane la situazione produttiva è peggiorata, e oggi si paventa la chiusura dell’azienda di viale Umbria con il licenziamento di tutti i suoi dipendenti.
Lo comunicano in queste ore i sindacati Filctem CGIL, Femca CISL, Ultec UIL, spiegando che la società americana ha deciso di non investire più in Italia, scegliendo di non produrre più la linea “lusso”. Da qui l’inutilità della sede milanese, e del lavoro di ben ottantaquattro persone.
Non rimane che attendere gli sviluppi della situazione, mentre alla direzione i sindacati hanno chiesto di rivedere la decisione, a tutela dei lavoratori.