mercoledì, 4 Ottobre 2023

Case comunali a Legnano: il sindaco spiega gli interventi contro le morosità

Il fenomeno delle morosità degli inquilini delle case popolari arriva anche a Legnano all’attenzione del Consiglio comunale, attraverso una mozione presentata dal rappresentante del Movimento dei cittadini, Franco Brumana.

Il sindaco Lorenzo Radice, mentre assicura che il Comune ha già avviato azioni di recupero dei debiti, affronta la questione illustrandone alcuni dettagli.

Grazie al consigliere Brumana per aver portato l’attenzione su questo problema, però, per inquadrare correttamente un tema serio come la morosità nelle case comunali, è necessario leggere le dimensioni reali del fenomeno. Il problema esiste e per questo la nostra Amministrazione lo ha preso in mano dandogli un indirizzo chiaro: la separazione dei veri casi sociali da quelli di chi, pur in grado pagare l’affitto, non lo fa. E su questi ultimi interveniamo. Abbiamo definito con Euro.PA un modello di intervento finalizzato ad avviare le opportune azioni legali verso i morosi colpevoli, azioni che, però, richiedono tempi tali da non produrre risultati immediati. Qualora questi percorsi non avessero un buon esito, il Comune attuerà tutte le iniziative necessarie a tutela di un bene pubblico quali sono le case popolari, fino ad arrivare allo sfratto. Invece, per i tanti cittadini che hanno piccole situazioni debitorie, che per decine di famiglie ammontano a qualche centinaio di euro, il nostro obiettivo è principalmente intervenire prontamente per evitare che queste si aggravino definendo opportuni piani di rientro, facendo sentire la presenza del Comune”, spiega Radice.

Come si legge in una nota, del totale di 279 affittuari che hanno maturato negli anni debiti per affitti o spese, 38 sono i casi sociali, 55 sono i trasferiti o deceduti che hanno prodotto una morosità di 512mila 617 euro, quindi sono 186 i morosi residenti attuali, quelli su cui in via prioritaria si sta concentrando l’azione amministrativa e il cui debito totalizza 1 milione 148mila euro.

È importante analizzare la distribuzione del debito, e colpisce il fatto che poche decine di persone producano la quota di gran lunga più consistente della morosità, mentre il debito del numero più alto di nuclei familiari morosi non arrivi nemmeno a mille euro”, osserva Anna Pavan, assessore al Benessere e Sicurezza sociale.

In cifre, dei 186 morosi residenti attuali, 35, con un debito superiore ai 10mila euro, generano morosità per 880mila euro, ossia oltre il 75% del debito “aggredibile”. Per la maggior parte di questi morosi (28), insieme con altri casi, è stata avviata già a fine 2020 un’azione di recupero crediti per via legale che, attualmente, al netto del valore dei piani di rientro in corso, vale 1 milione 22mila euro.

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